
Art on Prescription. Anche in Italia, nuove frontiere della cura
Annalisa Cicerchia, Vice Presidente CCW su Menabò.
A partire dal riconoscimento che la Salute è determinata, oltre che da fattori biofisici, anche da una serie di fattori sociali, economici e ambientali, dalla metà degli anni Novanta, nel Regno Unito, ai medici di base è consentito di integrare le prescrizioni terapeutiche farmacologiche con altre di natura sociale, applicata soprattutto nei disturbi legati alla depressione.
La cura si avvale di servizi offerti dalla comunità locale, dall’attività fisica, alla lettura, l’ascolto musicale, le attività creative in ambito museale allo scopo di aumentare il benessere mentale.
I programmi di Art on Prescription (AoP) si sono moltiplicati da inizio millennio estendendosi nei paesi scandinavi, in Canada, in Australia e in Belgio.
In Italia, dal gennaio 2022 nella Regione Emilia Romagna è stato avviato un vero e proprio programma di AoP, su iniziativa di ATER Fondazione, che ha varato un progetto per la salute dei più piccoli, Sciroppo di Teatro, e che mette insieme 153 pediatri di base, 236 farmacie e una rete di 36 teatri e di compagnie specializzate nel teatro per bambini e ragazzi. Oltre 10mila persone –piccoli e accompagnatori- sono state coinvolte nei primi mesi, grazie a un voucher fornito da pediatri e farmacisti e un contributo di soli due euro a spettacolo. costruzione di politiche di welfare culturale a partire dal teatro e, in particolare, dal teatro per bambini e famiglie.
Leggi anche https://www.eticaeconomia.it/larte-che-fa-bene-musei-e-demenze/
