MEDICAL HUMANITIES E RELAZIONE DI CURA ATTRAVERSO ARTE E CULTURA
Vi presentiamo ogni mese alcune best practice esemplificative per le diverse aree di azione di CCW, selezionate sulla base del processo, multistakeholders, pensate per influenzare le politiche.
“Supportare l’inclusione di materie artistiche e umanistiche nella formazione dei professionisti della salute per migliorare le loro competenze cliniche, individuali, e di comunicazione“, è una delle indicazioni fornite dalla più recente ricerca dell’OMS sul ruolo dell’arte nella costruzione di salute (OMS Report 67). Non solo la formazione di base e la formazione permanente degli operatori sanitari, ma la stessa dimensione della cura possono trovare nelle discipline umanistiche (cultural studies, social studies, antropologia, arti) un valido supporto al miglioramento della relazione di cura tra carer, pazienti e family caregiver, alla gestione della dimensione etica e multiculturale della cura e per al sostengo al benessere stesso dei curanti. Con Co-Health, Social Community Theatre Centre e Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino in collaborazione con la Scuola di Medicina ha realizzato il primo corso universitario interfacoltà (medicina, infermieristica, ostetricia) sulle soft skills per il team building, la gestione di stress e imprevisti. Il progetto, con una forte natura interdisciplinare, ha monitorato l’impatto delle arti performative anche nel contrasto al burn out degli operatori sanitari, trovando una significativa riduzione di fattori e una crescita sensibile di resilienza. L’impiego delle arti e della cultura nel supporto al benessere mentale e psicosociale di persone e comunità trova riscontro nelle linee guida internazionali per situazioni caratterizzate da PTSD e traumi collettivi, dovuti a epidemie, guerre, disastri ambientali, migrazioni.